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Novara piange Ferruccio Danini, figura di spicco della politica e del sindacato, scomparso all’età di 81 anni. Nato il 1° maggio 1944, data che amava ricordare con orgoglio, ha intrecciato la sua vita con le lotte operaie e con l’impegno politico.
Operaio metalmeccanico in gioventù, si iscrisse presto al Pci e alla Cgil, fino a diventare segretario della Camera del Lavoro di Novara tra il 1979 e il 1980. Nel 1983 fu eletto deputato con il Partito Comunista Italiano, ruolo che mantenne per quattro anni, sedendo nella Commissione Lavoro, previdenza sociale e cooperazione.
Con la svolta della Bolognina, nel 1991 aderì a Rifondazione Comunista, coerente con la sua convinzione che il partito dovesse schierarsi senza compromessi a difesa delle fasce sociali più deboli.
Il suo legame con il territorio fu sempre forte: nel 1988 entrò nel Consiglio comunale di Novara e, nel 2014, fu eletto consigliere a Casalino. A livello sindacale ricoprì incarichi nazionali di rilievo: presidente del direttivo nazionale della Cgil e membro della segreteria nazionale dello Spi, con un impegno costante nell’area “Lavoro società - cambiare rotta”.
Tra le sue battaglie parlamentari si ricordano quelle a sostegno delle fabbriche Pep Rose di Borgomanero e Alivar di Novara, così come le iniziative per rafforzare l’Agenzia delle Dogane.
Danini ha anche contribuito a preservare la memoria della Resistenza. Con Sergio Negri scrisse il libro “30 marzo 1945, Venerdì Santo ore 9”, dedicato all’eccidio dei Sette Martiri di Casalino.
Il funerale si terrà domani, alle ore 14, nel salone della Camera del Lavoro di via Mameli a Novara.
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