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Volti, sguardi, storie. Bambini, donne, uomini palestinesi: frammenti di umanità, dignità e quotidianità. È il cuore di “C’era una volta Gaza”, la mostra fotografica di Paolo Trainito che inaugurerà venerdì 25 ottobre alle ore 10 nella Sala Consiliare della Provincia di Novara, aprendo ufficialmente la rassegna “L’altra Palestina”, promossa con il patrocinio della Provincia.
Il progetto – composto da tre esposizioni fotografiche, “C’era una volta Gaza” di Paolo Trainito, “Dialoghi con la Palestina” di Hamzi Hamado e “Volti di Palestinesi” di Amjad Murar – vuole offrire una narrazione autentica e alternativa della Palestina, fatta di identità, memoria, resilienza e quotidianità, lontana dai soli racconti di guerra e dolore.
All’inaugurazione interverranno il fotografo Paolo Trainito, la presidente di Ohana ODV Anna Ida Russo e il giornalista Andrea Avveduto, responsabile comunicazione di Pro Terra Sancta.
La mostra resterà visitabile fino al 7 novembre presso il quadriportico di Palazzo Natta.
«È un’iniziativa di grande forza visiva e civile – ha commentato il vicepresidente della Provincia di Novara Andrea Crivelli –. La fotografia diventa strumento di consapevolezza e dialogo, capace di unire mondi e prospettive diverse».
«Con “L’altra Palestina” – ha spiegato Anna Ida Russo – vogliamo raccontare un Paese e un popolo nella loro umanità quotidiana, lontano dai cliché. Il progetto nasce per mostrare la Palestina attraverso gli occhi di chi la vive».
“C’era una volta Gaza”
Realizzata da Paolo Trainito, fotoreporter siciliano residente a Novara, la mostra raccoglie ritratti e scene di vita quotidiana scattati nella Striscia di Gaza nel 2022, prima degli eventi dell’ottobre 2023.
«Ho voluto restituire una Gaza fatta di vita e di speranza – racconta Trainito –. Le mie fotografie vogliono mostrare come l’umanità possa continuare a fiorire anche nelle condizioni più difficili».
L’esposizione, curata da Ohana ODV, rappresenta il primo capitolo di un percorso che proseguirà con gli scatti di Hamzi Hamado e Amjad Murar, dedicati ai villaggi distrutti durante la Nakba e ai volti dei palestinesi di oggi, tra memoria e identità.
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